Indice delle Parashot di Bemidbar

 

Se non indicato diversamente i commenti sono di Jonathan Pacifici

I sunti delle Parashot sono stati compilati da Dante Lattes (qui il testo completo).

 


Genesi/Bereshit | Esodo/Shemot | Levitico/Vaikrà | Numeri/Bemidbar | Deuteronomio/Devarim


 

Il Libro di Bemidbar

Il libro di Bemidbar o dei Numeri consta di 36 capitoli, e si può dividere anche esso in tre parti:

dal Cap. 1 al 10 dà il censimento delle tribù e l’ordine degli accampamenti;

dal Cap. 11 al 21 si narrano le varie tappe e le vicende, del viaggio nel deserto, l’episodio degli esploratori, la ribellione del popolo e il castigo inflittogli e la rivolta di Korach contro Mosè.

Dal Cap. 22 al 36 narra gli avvenimenti che ebbero per soggetto la generazione del deserto e specialmente quelli degli ultimi anni, gli oracoli del falso profeta Bilàm e la conquista della Transgiordania.

 


 

Bemidbar, Numeri 1,1 - 4,20

31

Censimento della popolazione maschile - Ordine dell’accampamento e ordine di marcia - I Leviti e i loro compiti - Censimento dei Leviti e dei primogeniti - Ordine di marcia.

 

Mosé è incaricato di procedere al censimento della popolazione maschile atta alle armi; il primo capitolo del IV Libro ne registra i risultati tribù per tribù. I Leviti sono esclusi dal censimento essendo addetti permanentemente al servizio del Tabernacolo e al suo trasporto. Quindi si dà l’ordine per la disposizione e l’organizzazione dell’accampamento in cui dovevano schierarsi le varie tribù, tutto intorno al Tabernacolo. Dopo un cenno intorno alla famiglia sacerdotale di Aronne, si fissano le funzioni dei Leviti e si dà il numero dei componenti di ciascuna delle loro famiglie coi rispettivi compiti. Dopo aver proceduto ad un terzo censimento, quello dei primogeniti, che dovevano lasciare il loro posto di sacerdoti della famiglia alla tribù dei Leviti, si fa ancora una quarta numerazione, quella delle famiglie dei Leviti addetti a speciali incarichi nel Tabernacolo.

 

Testo e traduzione

Bemidbar, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Bemidbar, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Bemidbar, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Beniamino Di Veroli

Lezione di Yakov Lattes   fonti

Il conteggio ed i nomi, rav Benedetto Carucci

Intorno al Santuario, intorno alla Torà 

Il Censimento presso gli Ebrei, Alfredo Ravenna

Essere uguali, essere sé stessi  

Il Maestro, padre dell’alunno  

Il censimento e l’esercito  

Bemispar bemishkal hakol manui 

La giusta distanza  

12 vessilli e non di più 

L’haftarà di Bemidbar

Rapporto con la parashà: L’accenno al grande numero dei figli di Israele in avvenire, nel primo verso della haftarà, richiama il loro numero effettivo nel secondo anno dall’uscita dall’Egitto, calcolato nella parashà.

Testo dell’Haftarà

Commento alla haftarà, rav Alfredo S. Toaff

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Nasò, Numeri 4,21 - 7,89

32

Ancora il censimento dei nuclei levitici - Loro compiti - Misure di purità e di ammenda - La donna sospetta di adulterio - Il nazireo - La benedizione sacerdotale - Le offerte dei principi delle tribù.

 

Continuano le disposizioni relative al censimento e agli incarichi attribuiti alle famiglie levitiche nel trasporto delle varie parti del Tabernacolo. Stabilite le funzioni dei leviti, si ordina l’allontanamento dal campo di persone impure o affette da determinate malattie; e poiché la impurità non va limitata al corpo soltanto, si emanano alcune norme concernenti il reato di appropriazione indebita e il sospetto di adulterio colla relativa cerimonia a cui doveva sottoporsi la donna accusata dal marito di infedeltà coniugale. Si passa poi ad un’altra classe di persone dedite ad una eccezionale vita di rinunzia, cioè a coloro che facevano voto di nazireato, ed ai riti e doveri relativi; il capitolo si chiude con la formula della benedizione sacerdotale. Il seguente capitolo VII descrive le offerte dei principi delle tribù in occasione della consacrazione del Tabernacolo.

 

Testo e traduzione

Nasò, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Nasò, rav Riccardo Pacifici z”l 

Parashat Nasò, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Rav Haim Della Rocca

La Bircat Coanim, Rav Roberto Della Rocca

L’offerta dei carri  

La Birkat Coanim  

La Birkat Coanim e l’Emunà  

Il viddui  

Lo studio della Torà tra padri e figli 

La Birkat Coanim (Sfat Emet) 

I tre campi dell’anima d’Israele

Gens, spazio e tempo nella Birkat Coanim

Quando i Maestri sbagliano

L’haftarà di Nasò

Commento alla haftarà, Dante Lattes

Rapporto con la parashà: si narra di Sansone, vincolato da voto di nazireato, le norme relative al quale sono date nella parashà.

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Beaalotechà, Numeri 8, 1 - 12,16

33

Il candelabro - La consacrazione dei leviti - La celebrazione della Pasqua - La nube sul Tabernacolo - Le trombe d’argento - La ripresa della marcia - Il malcontento della plebe - Le quaglie - La maldicenza di Miriam.

 

Dopo aver brevemente ripetuto alcune istruzioni riguardanti il candelabro, Mosé dà gli ordini relativi alla purificazione rituale dei leviti e alla cerimonia di istallazione del loro servizio e quindi descrive la celebrazione della Pasqua colle disposizioni che avrebbero dovuto applicarsi a coloro che, per vari impedimenti, non avessero potuto celebrarne la ricorrenza nella sua data normale. Essendo sul punto di riprendere il viaggio, vengono date le disposizioni relative ai segnali della partenza ed è quindi descritto l’ordine di marcia. La stanchezza del cammino prima e poi la desolata distesa sabbiosa e la monotonia del cibo sempre eguale dettero pretesto ad una duplice rivolta del popolo che sognava ancora i pesci e le verdure dell’Egitto. Per saziare la sua fame di carne, Dio fece venire dal mare, spinte dal vento, nuvole di quaglie. Ma l’avidità di quelle folle fu punita perché molti morirono d’indigestione, per cui il luogo ebbe il triste nome di Sepolcri della cupidigia.

A questo doloroso episodio seguì un deplorevole atto di maldicenza da parte dei due fratelli Aronne e Miriam contro Mosé, in seguito al quale la donna fu per castigo divino colpita dalla lebbra, da cui fu presto liberata per intercessione del profeta.

 

Testo e traduzione

Beaalotechà, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Beaalotechà, rav Riccardo Pacifici z”l 

Parashat Beaalotecha, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Jonathan Pacifici

Lezione di Pinchas Leiser   fonti

Il viaggio dell’Arca, Rav Roberto Della Rocca

I Maestri, come il Ner Tamid   

La parashà dei diversi 

Ci chiamano ‘Popolo del Libro’ 

Inaugurato il Santuario, Pesach a Mozzè Shabbat  

La luce nella ghenizà  

La lezione dei Leviim 

Le trombe del re

“Moshè muore, Jeoshua fa entrare Israele nella Terra”

Continuare a macinare

L’haftarà di Beaalotechà

Commento alla haftarà, rav Elio Toaff

Rapporto con la parashà: Nella haftarà è menzionato, come nella parashà, un candelabro d’oro.

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Shelach lechà, Numeri 13, 1 - 15,41

34

La spedizione d’inchiesta degli esploratori e il loro rapporto negativo - L’impressione e la ribellione del popolo - L’intervento di Mosé e le divine repressioni e minacce - Il castigo - Un’appendice alle norme dei sacrifizi: l’offerta farinacea e le libazioni - La challàh - Il sacrifizio di peccato per colpe involontarie - Lo zizzìth.

 

Nella previsione o nella speranza di giungere presto ai confini della Terra promessa, Mosé invia una spedizione d’inchiesta di 12 membri per esaminare il carattere e la condizione del paese, la qualità dei suoi abitanti, ecc., e farsi un’idea concreta delle difficoltà che si dovevano superare nell’azione di conquista o di penetrazione. Il rapporto della maggioranza degli esploratori è negativo e pessimista, per cui il popolo impaurito si ribella e si rifiuta di proseguire il cammino, minacciando di tornare in Egitto. Riusciti vani tutti i tentativi per persuaderlo ad un contegno più coraggioso e più fiducioso, Dio era sul procinto di farla finita con quella gente ignava e ribelle, se Mosè non fosse intervenuto colla sua preghiera. Sospeso il più severo ed estremo giudizio, quella generazione ormai incorreggibile viene condannata a vagare per 40 anni nel deserto ed a lasciare là la sua inutile vita, riservando alla nuova generazione più agguerrita e più coraggiosa la sospirata conquista d’una patria. Nella previsione che prima o poi Israele si stabilisca sul suo suolo, si danno ulteriori disposizioni intorno ai sacrifici che sarebbero stati offerti dal popolo in segno di grazie Dio o in espiazione di involontarie colpe. L’episodio doloroso di un ebreo colto a tagliar legna di sabato dà luogo alla sua condanna e all’ordine dello zizzìth quale richiamo e segno mnemonico dei propri doveri contro le seduzioni e i traviamenti dello spirito.

 

Testo e traduzione

Shelach lechà, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Shelach lechà, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Shelach lechà, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Jonathan Pacifici 

Lezione di Ariel Rathaus   fonti

Lo zizzit ed il techelet nella parashà, rav Riccardo Di Segni. Limud per Rosa Perugia Gay z”l.

Breve commento alla parashà di Shelach Lechà, Jonathan Pacifici

Come far fallire un progetto, rav Roberto Della Rocca

I 12 esploratori spiegati da 12 rabbanim - ebook in occasione del Bar Mizvà di Aldo Efrati

Velo taturu, Jacov Di Segni

Osservare la Torà per ricostruire il Tempio  

Lo zizzit 

Gli ‘scudi’ di Jeoshua e Calvev  

Fare quello che si sente?  

Gli zizzit e lo Shabbat  

La manna del deserto e il pane di Erez Israel  

Le scale per il Cielo

L’esame del leader  

Tikun Olam

L’haftarà di Shelach lechà

Rapporto con la parashà: Sia nella parashà, come nella haftarà si parla si parla di esplorazione della terra destinata ad Israele.

Il testo dell’haftarà

Commento alla haftarà, Dante Lattes

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Korach, Numeri 16, 1 - 18,32

35

La rivolta di Qòrach e compagni e la loro condanna - La reazione del popolo e la sua punizione - La vittoria di Aronne - Doveri e diritti dei sacerdoti - Diritti dei leviti e loro doveri verso i sacerdoti.

 

Contro Mosé ed Aronne scoppiava improvvisa una congiura. Non essendo stato possibile sedarla in nessuna maniera, dovette intervenire la divina giustizia ed eliminare i ribelli. Ciò provocò un gran malcontento fra il popolo, malcontento che si manifestò in una specie di sommossa contro i due fratelli. Anche in questo frangente dovette intervenire la giustizia divina che colpì con una improvvisa epidemia i rivoltosi. E poiché la causa di tutte queste turbolenze erano la dignità ed il privilegio sacerdotale conferito alla famiglia di Aronne, fu ritenuto opportuno dimostrarne la legittimità ricorrendo al giudizio di Dio. Da questa prova Aronne uscì vittorioso.

Riconfermata la famiglia di Aronne nel suo grado, vengono fissati i diritti e i doveri della casta sacerdotale e della subordinata classe dei leviti, coi relativi appannaggi.

 

Testo e traduzione

Korach, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Korach, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Korach, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Sergio Amati

Breve commento alla Parashat Korach, Rav Riccardo Di Segni

Lezione di Pinchas Leiser   fonti

Korach ed il techelet

Prima di tutto la halachà

L’incenso del Satan

Il salmo del secondo giorno

La rivolta, le donne ed i capelli

La guardia del Santuario, la guardia del cuore

La disputa errata

Il livello di Korach

La parcelliazzazione di Korach

L’haftarà di Korach

Commento alla haftarà, Dante Lattes

Rapporto con la parashà: Le proteste di Samuele di avere sempre agito onestamente ricordano quelle analoghe di Mosè.

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Hukat, Numeri 19, 1 - 22, 1

36

La vacca rossa - L’ acqua di purificazione - Morte di Miriam - L’ acqua dalla roccia - Rifiuto di passaggio da parte del Re di Edòm - Morte di Aronne - Battaglia coi Cananei - Il serpente di rame - Le stazioni del deserto - Vittoria sugli Emorei e conquista del loro territorio - Sconfitta di ’Og re di Bashàn.

 

Colle ceneri risultanti dal sacrifizio di una vacca rossa e con altri ingredienti versati nell’acqua si doveva fare un liquido che sarebbe servito come mezzo di purificazione. Ripreso il cammino, dopo la lunga permanenza nel deserto di Sinai, gli Ebrei penetrano nel deserto di Zin dove Miriam, sorella di Mosé, muore e dove si rinnovano le proteste del popolo per la mancanza d’acqua e per l’insopportabile sete. Mosé, invitato da Dio insieme con Aronne a parlare alla roccia perché ne scaturisse l’acqua, colpì invece il sasso con la verga; per questa dimostrazione di poca fede i due fratelli furono esclusi dall’ingresso nella Terra promessa.

Volendo riprendere la marcia, Mosé mandò a chiedere al re di Edòm il permesso di attraversare il suo territorio fino all’opposto confine; ma ne ebbe un rifiuto categorico, sicché gli Ebrei furono costretti a seguire un’altra strada. Giunti al monte Hor al confine dell’Idumea, Aronne moriva.

Alla notizia dell’avanzata degli ebrei verso le sue terre, il cananeo re di Aràd li assalì e ne catturò un certo numero; ma nella battaglia che ne seguì fu sconfitto e le sue città furono messe a ferro e fuoco.

Ripreso il cammino lungo il confine dell’Idumea, il popolo si rivoltò ancora una volta perché la manna gli era venuta a noia. La ribellione fu punita mediante l’incursione e l’assalto d’una quantità di serpenti velenosi che fecero strage della popolazione. Come mezzo di immunizzazione contro il morso dei serpenti Mosé ebbe l’ordine di fabbricare un serpente di rame e di collocarlo in cima ad una pertica, per cui bastava la sua vista per rendere innocuo il veleno.

Vengono poi descritte le varie tappe del viaggio fino al paese degli Emorei il cui re Sichon, avendo rifiutato agli Ebrei il passaggio attraverso il suo territorio e avendoli attaccati fu sconfitto e perdette il trono e la libertà. Lo stesso accadde a Og re di Bashàn. Così gli ebrei erano giunti presso le rive del Giordano.

 

Testo e traduzione

Hukat, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Hukat, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Hukat, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Jonathan Pacifici  

Lezione di Pinchas Leiser   fonti

La Cantica del Pozzo, Jonathan Pacifici

Il deserto e l’Eden

Come si studia la Torà

Le tappe nel deserto

La profonda differenza tra le due Cantiche

La conquista del conto

La fonte della storia ebraica

L’haftarà di Hukat

Commento alla haftarà, Dante Lattes

Rapporto con la parashàJefte, nelle sue trattative con gli Ammoniti ricorda particolari relativi alla conquista della Transgiordania, narrati nella parashà.

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Balak, Numeri 22, 2 - 25, 9

37

Balàq re di Moàb invita Balaamo a usare le sue magiche arti a danno d’Israele - incertezze e avventuroso viaggio di Balaamo - L’asina che parla - Profezie a favore d’Israele - Delusione di Balàq e partenza del mago - Traviamento degli Ebrei.

 

Balàq re di Moàb, impaurito per la vicinanza degli Ebrei, ricorreva al mago Balaamo perché lo aiutasse colle sue arti a ricacciarli lontano dalle sue terre. Dopo qualche tergiversazione il mago partì sulla groppa della sua asina, ma lungo la strada un angiolo gli sbarrò il cammino. Alla vista dell’angiolo, l’asina si era gettata per terra, con grande ira del padrone, ai cui colpi la povera bestia reagiva con un commovente discorso. Poi anche il grand’uomo scorse l’Angiolo a cui chiese perdono, dichiarandosi pronto a tornare indietro se glielo avesse ordinato. Accolto con grandi onori dal re di Moàb, Balaamo dovette deludere amaramente le sue speranze perché, invece di imprecare contro gli Ebrei, ne esaltò ripetutamente il grande destino e poi fece ritorno al proprio paese. La vicinanza dei

Moabiti fu fonte di corruzione per gli Ebrei e cagione di grave castigo.

 

Testo e traduzione

Balak, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Balak, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Balak, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Jonathan Pacifici 

Il carattere di Bil’àm, Josef Zevi Herz

La voce e le mani: le benedizioni di Balak  

Il toro ed il montone di Bilam  

Il lutto per Gerusalemme  

La fonte delle regole del Re Messia 

La polvere della Terra

E lo caccerò dalla Terra 

Testimonianza e non magia

L’haftarà di Balak

Rapporto dell’haftarà con la parashà: Sono ricordati Balak e Bilam dei quali si parla diffusamente nella parashà.

Il testo dell’haftarà

Commento alla haftarà, Dante Lattes

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


 

Pinechas, Numeri 25, 10 - 30, 1

38

L’elogio di Pinechàs per il suo zelo - La guerra contro i Midianiti - Il secondo censimento - Il diritto di successione ereditaria - Il caso delle figlie di Zelofchàd - La nomina di Giosuè quale successore di Mosé - Il sacrificio quotidiano e quello aggiuntivo del sabato, le offerte per il novilunio, per la Pasqua, per il Capo d’anno, per il giorno d’espiazione e per i Tabernacoli.

 

L’atto di giustizia compiuto da Pinechàs contro la coppia immorale suscita l’approvazione divina e gli procura la dignità ereditaria di sommo sacerdote. Mosé riceve l’ordine di muovere in guerra contro i Midianiti e di procedere ad un nuovo censimento della popolazione. Le figlie di Zelofchàd, rimaste orfane e non avendo fratelli, chiedono di poter entrare in possesso dell’eredità paterna, ciò che viene loro concesso. Mosé ha l’annunzio della sua prossima morte e l’ordine di procedere alla trasmissione dei suoi poteri nelle mani di Giosuè; ciò che egli fa. Si descrivono poi i sacrifici che si dovranno offrire quotidianamente e nelle varie ricorrenze dell’anno.

 

Testo e traduzione

Pinchas, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashat Pinchas, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Pinechas, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

La parashà cantata, Jonathan Pacifici

Aspetti femminili della parashà, Sandro Di Castro    

Il Censimento presso gli Ebrei, Alfredo Ravenna

Lo zelo 

Il rapporto tra le generazioni 

Percorso e obiettivo 

Lo Shofar  

Moshè e Jehoshua, maschile e femminile

Torà ed esercito 

Pinechas e Moshè

L’haftarà di Pinchas

Rapporto dell’haftarà con la parashà: Lo zelo del profeta Elia richiama alla mente quello di Pinechas.

Commento alla haftarà, rav David Schaumann e Raoul Elia

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal     

 


 

Mattot, Massè Numeri 30, 2 - 32, 42 e Numeri 33, 1 - 36, 13

(le due parashot si leggono quasi sempre unite)

 

Mattot

39

Norme sui voti e la loro validità - La campagna contro i Midianiti - Il bottino di guerra - Concessioni territoriali alle tribù di Reuvèn e di Gad e a metà della tribù di Manasse e condizioni relative.

 

La parashah contiene nel capitolo XXX le norme relative ai voti, soprattutto ai voti pronunziati dalle donne, sottoposte alla potestà paterna ed a quella maritale. Quindi nel cap. XXXI si narrano i preparativi per la guerra contro i Midianiti e i risultati felici della campagna coi prigionieri fatti e il bottino raccolto; intorno ai primi Mosé emana ordini di estrema severità mentre dà disposizioni per la spartizione della ricca preda di bestiame e di oggetti, di cui viene fatta la statistica. Fra le tribù fornite tutte di greggi, quelle che ne possedevano di più cospicue erano le tribù di Reuvèn e di Gad, per cui essi chiesero che fosse immediatamente attribuita loro quella parte del territorio cananeo conquistato lungo la riva sinistra del Giordano. Mosé li accontentò a patto che essi si obbligassero a cooperare colle altre tribù alla conquista delle terre poste oltre il fiume, per quanto

lunga fosse la campagna. Il patto fu accettato e le tribù di Reuvèn e di Gad e metà di quella di Manasse presero possesso del territorio tolto a Sichòn re degli Emorei e ad Og re del Bashàn.

 

Massè

40

Le tappe del viaggio degli ebrei dall'Egitto al Giordano - I confini della Terra promessa - Le Città levitiche e le città di rifugio - Codicillo alla legge sul diritto di eredità da parte delle donne.

 

Si traccia in questa parashah l’itinerario seguito dagli Ebrei tappa per tappa, per giungere dall’Egitto al Giordano. Sulla soglia della Terra promessa si avverte il popolo intorno al pericolo che correrebbe se lasciasse sopravvivere il culto idolatrico e ai danni morali che deriverebbero dalla convivenza con le antiche popolazioni pagane. Dopo aver delimitato i confini ideali della Terra promessa a sud, ad ovest, a nord e ad est, si stabilisce quante città col relativo suburbio dovevano essere attribuite ai Leviti per le loro famiglie e per i loro bestiami e quante città dovevano essere destinate ad asilo temporaneo degli omicidi involontari; a questo proposito si definisce quale doveva considerarsi omicidio premeditato e quale accidentale. Ritornando sul caso delle figlie di Zelofchàd si dispone che le donne eredi dei beni paterni non potessero andare spose altro che agli uomini delle loro tribù onde evitare il passaggio del patrimonio da una tribù all’altra.

 

Testo e traduzione di Mattot    Numeri 30, 2 - 32, 42

Testo e traduzione di Massè    Numeri 33, 1 - 36, 13

Mattot, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Massè, facsimile dal Pentateuco di Shadal

Discorsi sulla Torà, parashot Mattot-Massè, rav Riccardo Pacifici z”l

Parashat Mattot, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

Parashat Masè, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà

Parashà Mattot cantata, Sergio Amati

Parashà Masè cantata, Sergio Amati

Onenut e Avelut per il Tempio

La guerra, il bottino

Scrivere il Nome

Tu beAv

La predestinazione

I voti ed il loro scioglimento

Desiderare Erez Israel

Erez Israel, per voi è degna

La redenzione dello spazio

Quasi Erez Israel

Il nostro attaccamento ad Erez Israel

L’haftarà di Mattot  

Rapporto dell’haftarà con la parashà: Si tratta della assegnazione del territorio della Transgiordania alle tribù che lo avevano chiesto subito dopo la conquista, come è narrato nella parashà.

Il testo dell’haftarà di Mattot

Commento alla haftarà, Dante Lattes

L’haftarà di Massè

Rapporto dell’haftarà con la parashà: Si parla della esecuzione dei comandi contenuti nella parashà quanto all’assegnazione di città di rifugio per gli omicidi involontari, città che erano scelte fra quelle che servivano di abitazione ai Leviti.

Il testo dell’haftarà di Massè

Commento alla haftarà, Dante Lattes, rav Paolo Nissim

Tutte le haftarot di Bemidbar nella traduzione di Shadal

 


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